Che poi succede per caso. Dico, di affacciarsi alla rete e di ritrovarsi faccia a faccia con una recensione di "Cronaca di un legame di sangue" davvero niente male e che ti fa pensare che il libro che hai scritto non è poi la minchiata che pensavi... E hai pure un voto: due panini su tre. Non solo, ti fanno anche i complimenti per la foto di copertina e ti danno del "multitasking". E io lo interpreto come un complimento...
Grazie a MangiaLibri. Grazie ad Alessia Bonomi.
Fossi in voi, la leggerei... Così, per dire.
Vi avevo promesso che non ci sarebbe voluto molto. Ed infatti eccolo qui il nuovo Rompiblog. A parte il fatto che è nuovo solo "fuori" e non nei contenuti che spero di migliorare ulteriormente. Si sa il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Mi servivano proprio tre colonne per poter distribuire meglio le str... ehm le informazioni e i post che dissemino durante la settimana. Ergo. Eccolo qui.
Spero che vi piaccia.
Damiano.

Non so se avete notato ma è cambiato un pochino il blog... Sto sistemando tutto, ma ci vuole tempo. Proprio come in un trasloco... Tra poco il nuovo Rompiblog sarà completato.

E' simpatico notare dalle intercettazioni sul famoso "caso Trani" pubblicate oggi da Il Giornale, come candidamente Giancarlo Innocenzi dell'Agcom che, tecnicamente e molto teoricamente dovrebbe essere un organo indipendente e di controllo, accetti per così dire consigli dal presidente del consiglio. Ne riporto alcuni stralci evidenziando le parte secondo me più interessanti....

Da Il Giornale 17/03/10

"Innocenzi prova a metterci una pezza. Berlusconi è irremovibile: «Ma che cazzo state a fare tutti quanti, ma che non lo sapete che mi ha fatto un culo che non finiva più». Il membro dell’Agcom prova a spiegare. Precisa, puntualizza, dice a Berlusconi che su Spatuzza si è personalmente attivato per abbozzare un ricorso «come informativa, allora, tutti e quattro: Savarese, Mannoni io e Napoli, a parte Magri (tutti componenti dell’Agcom, ndr) siamo d’accordo, salvo che domani non mi brucino, per fare casino all’interno del Consiglio, staremo a vedere...». Innocenzi dice di più. «Sai presidente, anche Napoli è d’accordo poiché lui aveva vissuto la vicenda di Clemente (Mastella, ndr) quindi...». Berlusconi non lo fa finire: «Napoli da dove arriva?, da Mastella?». «Sì, da lì, da Napoli» biascica Innocenzi. Berlusconi irrompe: «Mastella adesso è totalmente con me... e con Napoli avete la maggioranza senza Magris». Innocenzi finalmente sospira. E dice: «Diciamo che al momento c’è Mannoni, poi Savarese che era amico di Fini, però questa... è più amico adesso di Maurizio Gasparri...».


Una decina le telefonate intercettate sull’utenza di Innocenzi (Agcom) mentre parla con Silvio Berlusconi e con Mauro Masi, direttore generale della Rai. Il premier è arrabbiatissimo per l’andazzo a senso unico di Annozero, trasmissione calibrata per farlo a pezzi. Non ne può più di finire nel tritacarne mediatico. Per questo è durissimo con l’Agcom che a suo avviso non fa niente per interrompere questo gioco al massacro: «Fate schifo», «Siete una barzelletta», «che cazzo di organismo siete e che ci state a fare». Sempre a proposito di Annozero, Berlusconi è categorico: «Non ne posso più, davvero, fate qualcosa». «Bisogna chiudere tutto». «Quello che adesso bisogna concertare è che l’azione vostra sia un’azione che consenta... insomma... che sia da stimolo alla Rai per dire: chiudiamo tutto». Ancora Berlusconi all’indirizzo di Innocenzi: «Fai un casino della Madonna, fai dichiarazioni pubbliche, dici, tipo, “questa autorità qui fa schifo, mi vergogno di appartenere ad una autorità che non decide niente” (...). Adesso faccio una telefonata di fuoco al presidente dell’Authority...». E di seguito: «Mi raccomando perché adesso entriamo in una zona di guerra, veramente brutta». Innocenzi quasi lo interrompe: «Non è più possibile che questo qui faccia quel cazzo che gli pare veramente...». Alla fine, stanco, Innocenzi si arrende: «Al di là del rapporto di amicizia (con Silvio Berlusconi, ndr) con te, non è più possibile». Berlusconi va giù duro: «Sì, questo non è mica servizio pubblico... è l’unico servizio pubblico al mondo che fa queste cose». Nell’ennesima telefonata Innocenzi si sfoga di getto: «Il problema è Ghedini che rompe il cazzo, quell’altro, Bonaiuti, che è una roba che monta...».

Sempre sul telefono di Innocenzi arriva una telefonata trafelata di Masi che gli dice che ha parlato con Santoro «che mi ha assicurato che farà una trasmissione equilibrata». Sempre Masi ricorda al suo interlocutore «che con la D’Addario c’era spazio e modo per potere intervenire mille volte, e non l’abbiamo fatto, non è stato fatto e ci troviamo adesso questa roba qui, l’unica cosa che può servire veramente e che se lui (Santoro, ndr) fa la pipì fuori dal vaso stasera...». Per il pm di Trani, intorno ad Annozero, si verificano in continuazione «grandi manovre con coinvolgimenti ai massimi livelli da parte del commissario Agcom che, ormai esasperato par arrivare al presidente Calabrò (che sembra resistere alle pressioni esterne) si affida alla mediazione del sottosegretario Gianni Letta il quale dal canto proprio promette ad Innocenzi di attivarsi e cercare il presidente Calabrò».


In altre telefonate Innocenzi si confida con Masi: «Aho, quello (Berlusconi, ndr) mi ha fatto un culo che non finiva più». Il concetto, Innocenzi, lo ripete anche a suo figlio: «Berlusconi mi manda a fare in culo ogni tre ore». Masi, nel frattempo, studia il da farsi su Annozero: «Il problema è che Santoro... è un problema tutto particolare, non è uno così, sta lì da 20 anni». E a proposito della sua attività alla Rai, Masi rincara: «Stiamo aggiustando tutto, in Rai. Stiamo facendo tutto il possibile, abbiamo mandato via Ruffini».

Ora, vedete, io non lo so se effettivamente questo rappresenti un reato. Forse no, ma chissà come mai, ho comunque la nausea.

Credevo che nella mia vita avrei potuto assistere ad eventi straordinari. Magari lo sbarco degli alieni oppure D'Alema che vince un'elezione. Ma mai, e ripeto mai, avrei immaginato di vedere un giorno Nino Frassica in un film con Johnny Depp e Angelina Jolie...



Queste sono vicende su si deve riflettere. E lo dico subito, a scanso d'equivoci: non considero Carlomagno un martire della libertà d'informazione. Quanto accaduto ieri mette in luce due aspetti:

1) Rocco Carlomagno non è un giornalista, o meglio, è uno che è conosciuto nell'ambiente per infiltrarsi e creare un po' di gazzarra. Fermo restando che quanto urlava potevano, anzi sono, domande legittime. Ma si rispetta il turno e non si urlano, le domande, si pongono.

2) Questo governo non è capace di affrontare una critica o di giostrarsi con i contestatori senza calpestare la dignità di un ruolo istituzionale che meriterebbe ben altra caratura.

Mai, ripeto mai, in un paese democratico e moderno mi sarei aspettato di vedere un ministro della Repubblica scendere dal palco per avvicinarsi al giornalista (che, a quanto è dato sapere, giornalista non è) strattonandolo nemmeno fosse il buttafuori del Peter Pan...

Chi fa politica, chi governa deve anche saper fronteggiare le contestazioni. Carlomagno non doveva stare lì in conferenza? Va bene, ma non si strattona la gente solo perché non ti piace ciò che dice.

Soprattutto perché esiste un servizio di sicurezza apposito e perché La Russa è un ministro della Repubblica italiana, cioè un uomo istituzionale tenuto ad un decoro che non contempla lo sbatacchiamento fisico. Carlomagno afferma di aver ricevuto "due pugni nello sterno". Nel video, questo, non si riesce a vedere.

Ma resta comunque l'atteggiamento di La Russa che, per l'ennesima volta, dimostra la sua predisposizione ad una visione della politica pulp. Molto pulp, pure troppo.




Geniale.



E che non si dica che in Italia non si rispettano gli orari. E non c'è concerto che tenga...



Diamogli un premio. Vi prego.




Testimonianze interessanti sulla manifestazione del primo marzo, via Blog Internazionale.

La storia di questo blog parla di una sana e perversa propensione del sottoscritto alla taroccazione selvaggia dei manifesti elettorali. E non mi tiro certo indietro in questa occasione. Anche perché me le servono su un piatto d'argento. Qui una carrellata delle "mie creazioni".
Inoltre, questo è il 500esimo post del Rompiblog. Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi.
Damiano

Non. Ci. Credo.