Stavolta si parla di Berlusconi...

E' incredibile come succedano certe cose. Basta una carbonara, un cambellone, una puntata dei Simpsons ed ecco che ti ritrovi a parlare del tuo modo di vedere il mondo che ci circonda. E di scoprire che la vedi all'incirca nello stesso modo. Poi, ecco che Gabriele ti tira fuori la teoria del “tanto è uguale”.


  • Sai – mi dice – qual è il problema dei ragazzi oggi, che poi è anche quello degli adulti?


  • Quale?


  • Dicono “tanto è uguale”


  • Cioè?


  • Cioè in qualsiasi cosa fanno, sia un compito in classe o giudicare il governo dicono tanto è uguale. Al semaforo c'è il rosso? Passo, tanto è uguale. Siamo in classe, mi fai cadere una penna? C'azzuffiamo, tanto è uguale. Berlusconi fa cucù alla Merkel? E vabbè tanto è uguale. Si giustifica tutto. Giovani e adulti.


Mai teoria fu più illuminante ma che la pubblicizzo a fare? Tanto è uguale...

Questa è una poesia di Trilussa, l'ho sentita recitare e volevo condividerla con voi.

L'ucelletto

Era un'estate afosa e un uccellino
scardato dai pallini d'un cretino
entrò, per rimediar quell'ala lesa,
nel sacro interno d'una bella chiesa.


Pisolando nel suo confessionale
il prevosto sgamò quell'animale
mentre i fedeli assisi sulle panche
biascicavano di preghiere stanche.


Una pia donna prese l'ucelletto
ed al caldo lo mise nel suo petto,
così d'un botto pervenne un pigolio
che svegliò l'intera chiesa del buon Dio.


Partir risate in quel cantar d'ucelli
e il parroco, piccato, urlò: "Fratelli!
chi à l'uccello mi faccia un bel favore:
lasci da mo' la casa del Signore!"


...sorpresi alquanto al giògo di parole
uomini attenti levaron le suole...
al che il pievano urlò come aninale:
"Alt, che fate! ve l'ho cantata male,


un passo indietro, senza dissentire:
chi tien l'uccello in mano deve uscire!"
...chinar di teste, strette alla corona,
sortir di donne a chi non le perdona...


il sangue agli occhi, incavolò quel prete:
"'ndo cazzo andate! stolte che voi siete!
bone restate, che non mi resti appesa
al qui pro quo: fuor chi l'ha preso in chiesa!"


...sollecite provvidero all'istante
pie monachine in quel bianco ammante
ma su gote tanto di quel rossore
nel vedersi scoperte dal Signore...


"Che sia dannato! - imbestialito il prete -
care monelle bone, bone e quiete,
siam tutti peccator cari fratelli,
ma chiariamo 'sta storia degli uccelli:


sol uno avria da uscire, chè il marrano
mi sta in chiesa tanto scostumato
e con l'uccello ben stretto nella mano!"
...ben celata in un angolo appartato


una pulzella accanto al fidanzato
in una cappelletta laterale
ci mancò poco si sentisse male,
e con il volto d'un pallore smorto


disse:
"Che ti dicevo? lo vedi? se n'è accorto!"

Ormai è opinione diffusa che l'informazione italiana sia omologata (anzi appecoronata) ai voleri di Silviuccio. Talmente tanto da non riuscire nemmeno ad evidenziare le figuracce che distribuisce in tutto il globo. Bene, Stefano Disegni, bravissimo vignettista, ha dato vita a questa striscia secondo me esilarante. Godetevela.


Zoro, tra Villari, pizzini e risse mediatiche...

Imitare la Gelmini come se fosse un robot in tilt è semplicemente geniale. Brava Cortellesi.
Tutti hanno ricamato sopra a questa vicenda una polemica che non finisce più. A me ha fatto solo ridere. Certo, un riso amaro per carità, però questo fatto di un onorevole del Pd (Latorre) che suggerisce a Bocchino (Pdl) una notizia contro uno dell'Italia dei Valori che in teoria sarebbe della coalizione (del Pd intendo) sa tanto di Repubblica delle Banane. Con un pizzino poi e in diretta tv su La7... Sotto il video di Piroso che svela il contenuto del foglietto.


Una prima importante vittoria nella lotta alla legge Levi - Prodi, detta anche "ammazzablog". Grazie alle iniziative (invio di e-mail collettivo alle commissioni), al gruppo creatosi su Facebook con qualcosa come 20.000 iscritti in meno di una settimana, ieri è arrivato il comunicato di Ricky Levi che riporto integralmente qui sotto.

INTERNET, LEVI: NESSUNA LIMITAZIONE A LIBERTA’ RETE

Dichiarazione di Ricky Levi (Pd), portavoce Governo ombra

La rete come spazio di libertà e opportunità di sviluppo, come ineguagliabile strumento, sotto qualsiasi latitudine e regime, per il libero scambio di informazioni ed opinioni e come potente mezzo per la crescita economica, di singole imprese e dell’intera società.

Queste sono le convinzioni con le quali ci siamo avvicinati al mondo di internet quando, col passato governo e nella passata legislatura, ci siamo messi al lavoro per avviare l’editoria italiana ad una riforma non più rinviabile nel tempo e tale da consentirle di rispondere in modo efficace alle sfide del nostro tempo.

Sul progetto allora elaborato e che sto ora riproponendo al Parlamento, si stanno manifestando tra gli utenti di internet diffuse preoccupazioni. Si teme, in particolare, che vengano introdotte regole che limitino la semplicità dell’accesso alla rete e la libertà d’espressione che essa naturalmente permette.

Si tratta di paure totalmente infondate.

Ciononostante, penso che si possa serenamente convenire sull’utilità di un pausa di riflessione.

Dal mondo (e penso ai passi avanti che sono stati fatti per il riconoscimento dei diritti d’autore sui brani musicali e sui libri scaricati da internet, ai tanti esempi di operatori che hanno cancellato dai loro siti notizie risultate errate o offensive, alle relazioni tra le maggiori imprese della rete e le autorità antitrust per contemperare i valori della libera iniziativa e dell’apertura dei mercati) ci arrivano, sempre più numerosi, i segnali di una rete che, senza perdere in libertà, trova le forme di una matura e condivisa responsabilità.

Sono fiducioso che, a partire da questi segnali, sia possibile trovare un’intesa che consenta a tutti di trarre il meglio dalle opportunità offerte da internet.

Per la vastissima consultazione e il grande lavoro di analisi e riflessione su cui è stato costruito, considero il progetto di legge che ho depositato alla Camera una base preziosa per un confronto nel Parlamento e con gli operatori che porti finalmente a varare una organica riforma dell’editoria.

Per queste ragioni, prima che il progetto di legge venga offerto alla discussione parlamentare in un testo definitivo, cancellerò dal testo il breve capitolo su internet. Discuteremo insieme se e come riempire quel vuoto".


Di qui la risposta dei promotori del blog, ammazzablog.wordpress.com, a cui va dato il merito per l'encomiabile lavoro di coordinamento. Potete leggere qui il comunicato.


E' un passo importante, ma non si deve abbassare la guardia. Mai.
Adesso non ditemi che non si può nemmeno più giocare a nascondino. Cribio! Oggi Silvietto nostro ne ha combinata un'altra delle sue. Durante il vertice italo - tedesco di Trieste cosa di pensa il nostro (sob!) Premier? Si piazza dietro una statua e fa cucù tra i sorrisi imbarazzati (ma tutto sommato tristemente abituati) dei presenti, Merkel compresa.
Meditate, gente, meditate. Più tardi posterò il modello della letterà da inviare alle commissioni parlamentari domani.


Ridete, gente, ridete.

RIPORTO DAL BLOG AMMAZZABLOG.WORDPRESS.COM LE INIZIATIVE PER PROTESTARE CONTRO LA LEGGE CENSURA-BLOG.


Ecco la situazione:


Dopo l’annuncio in Rete che il Progetto di Legge ammazza-blog era nuovamente in discussione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, c’è stata una vera e propria sollevazione del popolo web.


Tra le tante iniziative è nato un gruppo su Facebook chiamato “Salva i Blog” (per fare il punto della situazione), poi un altro gruppo chiamato “AmmazzaBlog” e questo sito (per prendere subito iniziative di protesta concrete).


Poi abbiamo scoperto che in realtà i tempi di discussione saranno abbastanza lunghi, poichè la Commissione Cultura sta chiedendo i pareri a molte altre Commissioni della Camera e questo - normalmente - richiede tempo. Forse con l’anno nuovo ritornerà all’ordine del giorno in Commissione VII (Cultura). Salvo improvvise accellerazioni.


Ma noi che facciamo?


Abbiamo pensato innanzitutto di unire le forze. Così i gruppi su Facebook sono tutti dirottati su “Salva i Blog”: questo da ora è il “gruppone” per coordinare le iniziative.


Poi questo blog diventa il punto di riferimento dove poter trovare tutta la documentazione e le iniziative da intrapprendere.


Proprio per i tempi lunghi, abbiamo pensato di non bruciare la possibile mobilitazione inizialmente prevista per il 17 e 18 novembre.


Abbiamo deciso di calendarizzare le forme di protesta:


Martedì 18 Novembre, Mercoledì 19 Novembre e Giovedì 20 Novembre


Invio mail alle istituzioni (membri di commissione, governo) ed agli organi di informazione


Lunedì 24 Novembre - auto-oscuramento blog italiani, con pagina nera e banner, eventualemnte con un video preparato uguale per tutti in home che spieghi le ragioni della protesta


Mercoledì 26 Novembre - avvio iniziative online come netstrike, googlebombing o altre (sempre senza fare danni)


Sabato 29 Novembre - prima manifestazione pubblica a Roma o anche in varie città, se interessa, come Milano, Bologna, Napoli, etc.- il luogo è da definire ma potrebbero anche essere indirizzate ai luoghi di informazione (sedi rai regionali per esempio), se questi ancora non avranno risposto adeguatamente alla mobilitazione.


Nel frattempo tenteremo di coordinare tutte le iniziative (anche proposte da altri) che verranno messe in cantiere nei prossimi giorni.

Chiariamo subito. Quello che vogliono fare, e di cui ho parlato nel post precedente, è grave. E’ grave soprattutto per una questione di principio perché, parliamoci chiaro, tanto la rete il modo di prendere per il culo la legge lo trova comunque e a questo i parlamentari (dell’età media di 95 anni e ancora alle prese con il telegrafo) non possono farci niente.


Come non possono fare nulla contro la reazione della rete che, ad esempio, su Facebook sta dando vita ad un gruppo di migliaia di persone. Altra iniziativa, simpatica devo dire, è quella di Beppe Grillo che ha dato vita “Free Blogger” dove ognuno potrà inviare la sua foto con un cartello su cui appare appunto la scritta Free Blogger.


Ciò non dove comunque far distogliere l’attenzione da un semplice, enorme particolare. Barack Obama, nuovo presidente degli Stati Uniti, uomo più potente del mondo, ha ottenuto la sua fama sfruttando la rete, aiutato dai bloggers americani e dell’intero pianeta.



In Italia, invece, i blog li vogliamo zittire, paragonandoli ad un giornale. E dunque io avrei le stesse responsabilità di Giuliano Ferrara. E’ un paragone inaccettabile. Quello con Ferrara intendo…


La legge ammazzablog, però, è stata proposta da quei furboni del centrosinistra, motivo per il quale il Times ci prese per il culo, che invece di pensare al conflitto d’interessi di Berlusconi hanno ben pensato di far tacere i cittadini.


Complimenti…


E' nato anche un blog: ammazzablog.wordpress.com


Quando qualcosa non puoi controllarla, allora la blocchi. In Italia funziona così. Ha sempre funzionato così. Così ecco che, zitti zitti cacchi cacchi, dal Parlamento tentano di far ripartire il disegno di legge Levi – Prodi per bloccare e, di fatto, zittire la blogosfera italia.


La furbata dov’è. Sta nel fatto che, se la legge dovesse passare, i blog sarebbero considerati testate giornalistiche a tutti gli effetti, con tanto di registrazione in tribunale, e soprattutto sarebbero sottoposti alle leggi e ai reati (pure penali) dei giornalisti. Insomma praticamente chiuderebbero tutti i blog italiani.

Un provvedimento con cui la politica italiana vuole, di fatto, censurare la blogosfera. Secondo voi negli paesi succede lo stesso? La risposta non ve la dico, tanto la sapete già da soli.


Qui il testo della proposta di legge.
Dodicesima puntata di Tolleranza Zoro. Che vi devo dire: è un fenomeno.


E' domenica. Ma si, facciamoci due risate con un po' di sana satira. Qui di seguito le imitazioni di Fini a Glob, della Gelmini e della Meloni a Parla con me.





Che ci volete fare. E' fatto così, è un giocherellone, uno zuzzurellone. Il problema è che noi ci siamo abituati. Il resto del mondo no. E' stata una figuraccia. Indubbiamente. Ciò che mi ha impressionato, però, è stata la reazione del resto del mondo che fornisce una chiara chiave di lettura. Qui c'è chi lo difende pure, nei paesi civilizzati, Silvio, lo prendono così com'è. Simpaticone? Direte voi. No, un anziano rimbambito. Godetevi i commenti sul blog del New York Times.


Tutto questo polverone ha nascosto la frase di Gasparri: "Obama alla Casa Bianca? Sarà contenta Al Qaeda". Lui non è né simpatico, né rimbambito. E' semplicemente stupido.



Ha vinto Barack Obama. Nulla di cui sorprendersi, era nell’aria. Il cambiamento era nell’aria. Sia che si amasse Obama, sia che si prediligesse il veterano Mac Cain la giornata di oggi rappresenta una tappa storica. Si è avverato il cosiddetto “sogno americano” con un afroamericano che da gennaio siederà nello studio ovale e terrà tra le proprie mani il timone della più forte potenza del mondo.


Il compito di Obama, sia chiaro, non è certo facile. Si troverà tra le mani le macerie della crisi economica, avrà delle promesse da rispettare, dovrà confrontarsi con le lobby che, inevitabilmente, creano forti pressioni. C’è da tirar fuori la bandiera a stelle e strisce da otto fallimentari (definizione data anche dallo stesso Mac Cain) anni di amministrazione Bush.


La sua elezione, però, conferma ulteriormente come gli Stati Uniti, con pregi e difetti, siano in grado di cambiare rotta e di rompere delle barriere. La sua elezione conferma che è possibile cambiare. La speranza è che questo, un giorno, possa accadere anche in Italia in cui regna una classe politica nana, sciatta e anziana che non si rigenera mai.


Guardando Obama viene da chiedersi come mai in Italia ci si trovi al quarto Governo Berlusconi (dopo due di Prodi…). Come mai la media dei politici sia ben al di là della soglia della pensione. Come sia possibile che personaggi che hanno perso tutte le elezioni possibili e immaginabili (uno su tutti: Rutelli) abbiano ancora ruoli di potere quando negli altri paesi se perdi devi farti da parte. Perché? Perché evidentemente significa che la gente non ti vuole.


Viene da chiedersi come mai nell’ultima Finanziaria del governo Prodi di circa 11 milioni di euro, un milione di euro servisse a mantenere solo la Camera dei Deputati (aggiungeteci anche il Senato e fatevi due conti…). Situazione riscontrabile in tutte le finanziarie indipendentemente dal colore politico del governo.


Tutto ciò quando il Presidente degli Stati Uniti d’America, ovvero l’uomo più potente della terra, percepisce uno stipendio annuo di 400.000 dollari (fonte: www.whitehouse.gov) che equivalgono a 306.313 euro, il che significa circa 26.000 euro di stipendio al mese (NB: mi riferisco allo stipendio per la carica pubblica pagato con soldi pubblici).


Basti pensare che il più sfigato dei Deputati prende all’anno 180.000 euro (15.000 euro al mese) di stipendio base più tutta una serie di agevolazioni varie che fanno lievitare la cifra. Stesso discorso con i Senatori, il cui stipendio è di 204.000 euro all’anno (17.000 euro al mese circa).

Qui sotto ripropongo il servizio andato in onda oggi sul Tg1 in cui si parla di quanto accaduto stanotte in Rai. Il programma "Chi l'ha visto?" ieri sera ha trasmesso le immagini relative agli scontri di Piazza Navona del 29 ottobre scorso.

Nel filmato si documenta come gli stessi studenti di destra, entrati (non si sa ancora come) a Piazza Navona con un furgone e armati di bastoni e cinte, si siano fatti largo nel corteo picchiando come animali i manifestanti, molti dei quali ragazzini (e le immagini parlano chiaro) poco più che adolescenti.


Questo fatto evidentemente non è andato giù e nella notte un trentina di militanti hanno tentato di fare irruzione negli studi Rai di via Teulada e oggi sono arrivate diverse telefonate di minaccia alla redazione del programma.





Al di là di quanto accaduto si dovrebbero spiegare alcune cose. Si dovrebbero porre degli interrogativi ai quali so già che non avrò risposta:


1) Come è possibile che a Piazza Navona, zona pedonale e per di più presidiata dalla polizia per il corteo, è riuscito ad entrare un furgone con gente armata di bastoni?


2) Come è possibile che questi personaggi siano rimasti in bella vista, con bastoni tricolori in mano, di fronte alle telecamere senza che nessuno della polizia intervenisse?

3) Le forze di polizia non dovrebbero prevenire gli scontri invece di aspettare che scoppi il casino? Non dovrebbero garantire l'ordine pubblico?

4) Partecipare ad una manifestazione col viso coperto o con armi non è, per caso, un reato punito dal Codice Penale?

5) Per quale motivo il video del pestaggio pre-piazza Navona è stato trasmesso da una trasmissione come "Chi l'ha visto?" e non da uno dei tre telegiornali Rai?

OGGI SI VOTA IN AMERICA. UN VOTO CHE POTREBBE RAPPRESENTARE UNA TAPPA IMPORTANTE NELLA STORIA POLITICO-SOCIALE DEGLI STATI UNITI E DEL RESTO DEL MONDO.
DUNQUE NON CI RESTA CHE ATTENDERE E TIFARE.
DAJE BARACK!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Diego Bianchi ha inventato un'altra perla con la sua Tolleranza Zoro. Vediamo come è andata la manifestazione del Partito Democratico del 25 ottobre...



Licio Gelli, maestro della Loggia P2, da domani condurrà un programma su Odeon Tv che parla di storia.

Il prossimo che dice che in Italia non ricicliamo l'immondizia lo appendo al muro.