di Andrea Benedetti Michelangeli


I campeones del mundo sono loro e infatti a Madrid, Barcellona e in tutta la penisola iberica si festeggia ininterrottamente dall’altra sera. Giusto così. Ma i tifosi in giallo e rosso rischiano un brutto risveglio. Non sanno, infatti, che il vero trionfatore di Sudafrica 2010 è un italiano. Ma come, vi chiederete: gli azzurri di Lippi, e il ct su tutti, sono reduci dalla peggior performance della storia pallonara del Belpaese, il povero Capello, mister dell’Inghilterra, è stato maltrattato dalla Germania, l’inguardabile arbitro Rosetti, coadiuvato dai suoi assistenti, si è macchiato di uno degli errori più clamorosi della kermesse, e allora che c’è da salvare della spedizione italiana? Come chi? Paolo il polpo, naturalmente.

Già, perché i tedeschi - gente quadrata, operosa ma priva di grande inventiva – alfine hanno rivelato la verità. Il celebrato Paul, il cefalopode che non ha sbagliato neppure uno dei pronostici (compreso, hailoro, quello della sfida tra Germania e Spagna in semifinale) che gli sono stati chiesti, è infatti italianissimo. Di più, un toscanaccio senza… peli sui tentacoli, come hanno dimostrato le previsioni. Paoletto se ne stava tranquillo nelle cristalline acque dell’arcipelago toscano, più precisamente all’Isola d’Elba, quando nella scorsa primavera quella che è poi diventata la sua istruttrice, tale Verena Bartsch, lo ha catturato. Non per fargli del male, per carità, ma passare dai fondali ancora integri del mare nostrum a un acquario di Berlino, ne passa. Il fatto è che i tedeschi ormai hanno la mania di naturalizzare tutti: dai giocatori di calcio ai cefalopodi, passando per tutto quello che c’è in mezzo (c’è addirittura chi rivela che ormai in paradiso l’ispettore Derrik e sfruttato al massimo il suo successore Siska, la tv di Bonn stia pensando di dare la cittadinanza al commissario Montalbano, ribattezzandolo naturalmente Montalbanen e affibbiandogli l’intercalre Montalbanen ich…). Fatto sta che Paoletto-Paul ha fatto di necessità virtù e scoperte le sue doti divinatorie ha snocciolato i suoi pronostici con competenza e precisione assolute, diventando via via il vero protagonista della rassegna, più ancora delle squadre, delle vuvuzelas e persino di Maradona. Un must, insomma.

Ora però il Mondiale è finito e il futuro del re dei polpi appare incerto. Tre le principali prospettive che sembrano attenderlo. La prima e forse quella da lui preferita: trasferirsi in Spagna dove sarebbe accolto come un eroe nazionale e dove sia re Juan Carlos che il premier Zapatero gli hanno promesso un vitalizio e una lussuosa casa a Barceloneta accanto a quella di Iniesta. Ovviamente giurando che mai Paulo finirebbe come ingrediente in una paella (però non si sa mai). La seconda: restare in Germania rispettato, ma guardato un po’ di sbieco per quel pronostico, sincero sì ma doloroso, che è costato ai bianchi di Loew la finalissima. Anche i tedeschi hanno giurato lunga vita al polpo più celebre del mondo, ma considerato il loro passato guerrafondaio e una certa durezza di carattere innata, nessuno potrebbe garantire a Paul di non finire arrostito (in tal caso, si consenta la licenza, il rischio sarebbe di passare dalla… paella alla brace). La terza: tornare in Italia. Non però nelle amate acque della Toscana, bensì alla corte di Silvio Berlusconi, che saputa la sua infallibilità per i pronostici, sta meditando di trasformarlo nel suo nuovo sondaggista di fiducia, confezionandogli un acquario a cinque stelle nel parco di Villa Certosa con tanto di compagna-polpa già scelta. Da lui, naturalmente. Chi conosce bene Paoletto, però, riferisce che questa per lui sarebbe la soluzione meno gradita. Chissà perché…


GERMANIA - SPAGNA 0-1

"Ma tu guarda questo..." blatero da solo sul divano mentre la gatta m'osserva come se fossi impazzito. Puyol ha appena segnato l'1-0 contro la Germania saltando un qualcosa come 15 metri e andando ad insaccare la porta germanica. Dopo un primo tempo d'una noia mortale, dopo che sei stato lì ad aspettare che uno dei fenomeni di questo mondiale segni una rete degna di una semifinale iridata chi ti segna? La Spagna. Si ma su azione? No, su calcio d'angolo. Vabé almeno con Villa... Macché con un difensore.

Però tutto sommato è giusto così perché la Germania, che pure è stata una delle formazioni più belle da vedere del Mondiale, ha steccato la partita fondamentale....

"Beh, sono contento perché comunque vada vince una squadra che non ha mai vinto la Coppa", dice my father.

Vero, ma se vince l'Olanda son più contento...



OLANDA - URUGUAY 3-2

Bip biiiip. Bip biiip. Sms. Leggo. "Il culo interista non conosce limiti". Marco me lo commenta così il 2-1 dell'Olanda firmato Sneijder. E in effetti guardo il replay e vedo questo pallone che colpisce un polpaccio e finisce nell'angolino... Non ha tutti i torti, Marco. Però guardo e riguardo questa macchia arancione in campo e penso che anche se non è proprio il calcio totale di qualche tempo fa è comunque efficace. E un po', ve lo dico, mi dispiace perché a me l'Uruguay sta simpatico. Mi sta simpatico Forlan, pure se la celeste ha buttato fuori il Ghana che forse non se lo meritava ma ha trovato la stoppata da Nba sulla porta di Suarez e quindi... Forlan, bravo Forlan. Che tiro Forlan. E che tiro Van Bronckhorst, che "se ci riprova n'artra vorta mica ce ripija sa'" dice un vecchietto al bar sotto casa mia....

Ma c'è pure Robben che a vederlo per strada mica lo diresti che è un calciatore, e soprattutto un calciatore forte che sta lì ad un passo dalla coppa del Mondo. Se lo incontri diresti al massimo che è un impiegato. E non si offendano gli impiegati. E non s'offenda Robben...

Sarà però è bello e tutto sommato mica mi dispiace che sti arancioni vadano in finale. E magari la vincono, la finale.

Magari.

ARGENTINA - GERMANIA 0-4

"So come battere l'Argentina". Sosteneva qualche giorno fa Loew. Qualcuno lo aveva preso sul serio se non altro per la forza della Germania, qualcun'altro ridacchiava perché quella frase lì detta da uno che sembra uscito da un catalogo della Vestro per under 50 non dava grandi sicurezze. Invece aveva ragione, frengetta-Loew, e la Germania dei ragazzini meticci e naturalizzati ha schiantato quella che sembrava una formazione destinata ad arrivare per lo meno in finale. Uno, due, tre, quattro. E Klose che segna come un panzer e salta pure come faceva un tempo. E non c'è tango, non c'è Argentina e Messi che tengano. Maradona te lo guardi e riguardi in panchina vestito da prima comunione che nemmeno bacia più il rosario. Sotto 4-0, altro che miracolo...

SPAGNA - PARAGUAY 1-0

Due rigori sbagliati e vabè... Se non altro si deve constatare che Villa si trova nella condizione tipica della carriera di un giocatore nella quale se un pallone gli sbatte per sbaglio addosso al deretano finisce in rete.

URUGUAY - GHANA 5-3 (DCR)

Neanche Dario Argento avrebbe potuto scrivere un finale più horror per il Ghana. Un rigore al 120' tirato da uno come Asamoah Gyan i rigori li ha sempre tirati e li ha sempre segnati, tra l'altro. Io ho provato a immaginarmi nei suoi panni. Se lì sugli undici metri con davanti il pallone che potrebbe farti diventare il più importante giocatore africano della storia del continente nero e che potrebbe portare il tuo paese tra le prime quattro formazioni più forti del Mondo. Respiri, parti, traversa. Horror, per l'appunto.

BRASILE - OLANDA 1-2

La dico? Non la dico. La dico: Brasile, finale MELOdrammatico. E lo so è stato più forte di me. Dopo il primo tempo dici, questi vincono. Invece l'Olanda rientra convinta e segna, anzi segna Melo e Julio Cesar che va a farfalle. E sull'1-1 crollano i pentacampioni incapaci di concepire un pareggio in un quarto di finale mondiale. E Melo è, sarà e rimarrà totalmente incapace di giocare a livelli superiori alla serie C.
Vi propongo un ideuccia niente male: leggere notizie sui Mondiali girovagando per il Mondo, anche se in senso figurato...

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Diciamo che questa è l'ultima tappa della mia esperienza da pseudoscrittore a Torino. Più che altro si tratta di un viaggio fotografico in una città che non avevo mai visto prima. E devo dire che l'ho apprezzata, Torino. Anche se il tempo non è che sia il migliore, a Torino. Passeggiando per il centro sembra quasi di addentrarsi nell'altro secolo, che in fondo è stato anche il nostro.

Se non fossi sicuro di trovarti nel 2010 ti aspetteresti di trovare dietro l'angolo Vittorio Emanuele in corteo d'onore con tanto di carrozza... Perché Torino è anche questo: vedere magari un Mc Donald con l'insegna di legno. Valli a capire 'sti torinesi.

Ciò non toglie che il fascino di questa città ti avvolge in ogni momento e per rendersene conto basterebbe anche solo farsi una passeggiata di sera per piazza San Carlo. Io l'ho fatto e vi riporto, o almeno ci provo, quel che ho visto in queste foto.