Fermo restando che continuo a reputare tutto questo carrozzone sulle minorenni, Noemi ecc... una rottura di scatole e comunque cosa poco interessante (non sarebbe meglio parlare del caso Mills?) in questi giorni assistiamo a di tutto.


Prima Il Giornale di Giordano (stipendiato da Berlusconi) dice che l'intervista al fidanzato di Noemi Letizia è arrivata dopo pagamento e che erano stati offerti soldi anche a Laura Drezwicka del Gf (ma chi cazz'è? Mah) da L'Espresso per parlare di scabrosi rapporti con Berlusconi.


Accuse che L'Espresso ha smentito pubblicando la telefonata. Più chiaro di così...
Non solo, quasi in contemporanea vengono sequestrate le fotografie di un fantomatico party nella villa in Sardegna di Berlusconi con giovani e tette al vento. Immagini proposte da un fotoreporter a Panorama il cui direttore, Maurizio Belpietro, dopo aver declinato l'offerta (suo pieno diritto) ha pensato bene di fare la spia a Ghedini, avvocato di Berlusconi, per far si che le foto venissero sequestrate.
Ma Belpietro non era quello che qualche giorno fa a Ballarò si incazzò come un picchio quando Franceschini (cioè, ragazzi, dico Franceschini) gli fece notare che difendeva il Premier perché è un suo dipendente?
"Io dipendo solo dalla mia coscienza!" ha urlato Belpietro. Beh, certo che se la mia coscienza mi desse 15.000 euro al mese...
Finale decisamente degno...



Puntata numero 33

Ammetto che leggere i commenti dei quotidiani stranieri sulla vicenda Berlusconi - Noemi è divertente. Divertente nel senso che si ride per non piangere. E tra i tanti commenti c'è quello di Jeff Israely che su Time parla della nascita di un Berlusconistan e di come i critici "riescano in qualche modo ad andare in tv, sostenendo che il 72enne maestro dei manipolatori ha innescato un ciclo di notizie che in realtà potrebbe portare alla sua fine politica".
Questa è una parte che secondo me dovreste leggere...
"The Prime Minister rules over this reality-show republic by virtue of his political persistence and surprising popularity (this is his third term); with his control of the airwaves (he owns the three main private TV channels); and perhaps most intriguingly, with his ability to transform his personal whims into a disturbingly entertaining public discourse in a democracy of 58 million people. But his criticsand they do manage to get airtime in Berlusconistanbelieve that the 72-year old master manipulator may have triggered a news cycle that could actually lead to his political demise".
Interessante articolo di Vittorio Zambardino su Repubblica, in cui si ripercorre un po' la storia dei blog. E' molto interessante questo passaggio:

"Il link è il collegamento che ogni blog (o twitter o microblog qualsiasi) stabilisce con la fonte della sua notizia o della sua indignazione. Io cito te, tu citi me, e avanti così per migliaia di collegamenti. Parole che comunicano con parole. Che hanno i loro luoghi di aggregazione, tempeste di passaparola che possono far dimettere un ministro o fare a pezzi un titolo in borsa. Al New York Times hanno da tempo capito che la metà del loro traffico web - quindi circa 10 milioni di persone al mese - arrivano ai contenuti del giornale non da titoli o spassionata lettura, ma dai sentito dire di questa piazza. Quel passaparola è linfa vitale e non solo per il giornale".

Ha vinto il Barcellona, con un gol di Messi di testa (?????). Sono contento anche perché non è che il Man. mi stia proprio così simpatico...


Si, lo so non è sportivo. Però, in quanto essere umano, rivendico il mio diritto di ammirare Cristiano Ronaldo pur odiandolo profondamente. Ieri ha perso. Tiè.
Nella puntata della scorsa settimana si è parlato di Diego Garcia. Appuntamento a domani alle 10.55.

E' semplicemente fantastico...

Alla stazione Termini di Roma si respira un leggerissima atmosfera da finale di Champions League...






Fatemi capire. Uno gioca per 25 anni di fila con la stessa squadra contribuendo a vincere tanto. Praticamente l'80% di quello che ha vinto il Milan in questi anni. Diventa una delle poche bandiere rimaste in circolazione in un calcio dove un giocatore medio cambia casacca con la stessa facilità con cui Mastella cambia partito. Senza dimenticare che è uno dei giocatori più corretti che io abbia mai visto scendere su un campo di calcio. E nel giorno del suo addio un branco di deficienti che fa? Srotola uno striscione inneggiando a Baresi perché nel 2003 al ritorno da Istanbul Paolo Maldini mandò a quel paese qualche ultrà esagitato all'aeroporto?

Cioè, 25 anni di onorata carriera non bastano a far capire che forse nel giorno dell'addio è meglio glissare? Che forse al resto dell'universo non gliene può importare di meno dell'orgoglio ferito di qualche tifoso?

Del resto l'ultima giornata di campionato conferma un calcio sull'orlo di una crisi di nervi: botte tra Torino e Genoa alla faccia del fair play e cori razzisti a Bologna.

Questo calcio non è malato. E' agonizzante.
Ci sono voluti 22 anni per due arresti.


Vi prego. Vi scongiuro, ditemi che questa notizia riportata da Repubblica (con tanto di foto) non è vera...

Ha tentato di battere il record mondiale di sesso orale con più di duecento uomini, ma giunta al settantacinquesimo ha avuto uno svenimento, causato probabilmente da una crisi respiratoria, ed ha dovuto interrompere il tentativo. Protagonista della singolare prova hard è stata una giovane pornostar di Amburgo, Carolin W., 19 anni, in arte Sexy Cora, che aveva convocato una nutrita schiera di uomini nel pornolocale "Sexy Heaven". Tutto è andato avanti secondo i piani per i primi cinquanta minuti, quando il sistema cardiocircolatorio di Cora ha cominciato a fare le bizze e la ragazza ha avvertito forti giramenti di testa, che l'hanno costretta a rinunciare al tentativo.

Repubblica.it

Mia nonna diceva sempre: "le parolacce non si dicono però, bello di nonna, quando ce vo' ce vo'!"

Cioè, fermi tutti. Fatemi capire. David Mills è stato condannato dal Tribunale di Milano a 4 anni e 6 mesi dai giudici milanesi perché agì “per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati".



Fin qui tutto chiaro. Quello che non capisco è come in questo paese il problema diventi la reazione del Premier che, tanto per cambiare parla di sentenza elettorale, di toghe rosse ecc...

Faccio notare solo una cosa: la sentenza viene resa pubblica dopo 90 giorni. Non è sentenza elettorale, sono i tempi della legge. Ma tanto a chi importa? E’ più fico parlare di toghe rosse...

Senza dimenticare che la sentenza impone a Mills di risarcire con 250 mila euro la Presidenza del Consiglio per il danno di immagine arrecato. Insomma dovrà pagare Berlusconi... C'est la vie

Nuova puntata di Universo Blog. Si parla di Interstizi Magazine e di TgNg.




Fossi in voi ci andrei perché è veramente bella. Io me ne vado qualche giorno nelle valli toscane. Vi racconto tutto quando torno con tanto di foto. Buon week end!

Quanto a Torino trovate un articolo interessante qui e il sito della manifestazione è invece questo.
Daniele Martinelli, dopo Beatrice Borromeo, ha intervistato pure Vauro sull'intervista censurata a L'Era Glaciale. Ascoltate un po'...

E' incredibile, ma Rodrigo Rosenberg sapeva. Sapeva che stava per essere ucciso per volontà del presidente del Guatemala Colon. Ha registrato la sua accusa, l'ha affidata alla rete dimostrando che anche il web può contribuire ad ottenere, si spera, un po' di giustizia. Anche se Rosenberg è stato assassinato.






Prima o poi doveva succedere. Maggie Simpson ha parlato, lo ha fatto nella puntata che riporto qui sotto e la voce è quella di Jodie Foster. Chi potrebbe essere la voce italiana? Sparate ipotesi.


Non ho nulla contro Beatrice Borromeo, sia chiaro. Solo che resto stupito di come una rete nazionale come la Rai sia talmente tanto fragile e politicamente controllata da ritenere addirittura pericolosa l'intervista alla Borromeo che, senza offesa, non è certo che sia una giornalista da premio Pulitzer... Il peggio è che c'ha pure ragione... Daniele Martinelli l'ha intervistata ed ecco la sua versione dei fatti.


E' domenica ed è d'obbligo ridere, ergo spazio a Rocco Tanica e al suo Quasi Tg. Un genio.


Diversi di voi lettori (a proposito siete sempre di più GRAZIE!) mi hanno chiesto perché in questi giorni non sia intervenuto sulla proposta di Matteo Salvini, Lega Nord, di riservare vagoni per milanesi nei tram, con l'aggiunta della compagna leghista Raffaella Piccinni che ha proposto proprio vagoni per stranieri.

Ci si è scandalizzati, non poteva essere altrimenti, anche se in fondo questo partito non è nuovo ad esternazioni simili e non sarà certo l'ultima volta. Nel corso di questi anni, con la Lega al Governo (secondo voi altrove avrebbe avuto lo stesso successo?) si è assistito alla richiesta di treni per stranieri, classi per stranieri ecc... tutto centrato su una divisione e una ghettizzazione crescente. Senza dimenticare che Borghezio, altro rappresentante istituzionale del nostro Paese ha più volte preso senza mezzi termini la sua filosofia xenofoba.

Poco importa se al grido di "Roma Ladrona" i fazzoletti verdi sono arrivati a sedersi, affondando radici come nella migliore tradizione democristiana da loro tanto contestata, sulle poltrone del potere che proprio a Roma risiedono.
Poco importa se tanti imprenditori leghisti che contestano gli stranieri, che li vorrebbero soggetti ad un regime di apatheid di amara memoria, nelle proprie nordiste fabrichette abbiano tanta, ma tanta, manodopera non italiana e spesso pagata (che ironia della sorte eh?) in nero.
La verità è che questo partito in tutte le sue sfaccettature rappresenta, anche in virtù della mole di voti di cui è in possesso, un sentimento razzista che in questo paese esiste e continua a nutrirsi grazie ad un sistema mediatico discutibile, ad un governo che parla di sicurezza ma che poi vota l'indulto in modo trasversale (An e Italia dei Valori a parte) e anche ad un eccessivo buonismo di certa sinistra.
La verità è che siamo ANCHE un paese razzista. Fino a qualche tempo fa lo eravamo solo a parole. Da qualche tempo a questa parte non più.
Ed è un altro indice del decadimento dello Stivale.
Ogni giovedì la trasmissione NoveUndici, che va in onda tutti i giorni dalle 9 alle 11 su Idea Radio (www.idearadio.net), parla di blog. I conduttori della trasmissione sono Claudia Ungaro e Tindari Barbera. Il "blogger" sarei io...

In questa puntata: il divorzio Berlusconi - Lario, la vicenda Noemi Latizia, secondo Macchianera, Brinda con Papi e Spinoza.


Update delle 16.25: segnalo, a proposito, un intervento molto interessante di Vittorio Zambardino.
Pagare per i contenuti online. La proposta arriva da uno che di media se ne intende, Rupert Murdoch, e visto l'impero che ha costruito nel corso degli anni evidentemente qualche intuizione buona ce l'ha. La proposta, anzi l'annuncio, che ha fatto il magnate australiano circa la possibilità di pagare per i contenuti dei quotidiani online lascia dei dubbi.

Sono titubante: da una parte comprendo che l'informazione online non può vivere di sola pubblicità perché gli investimenti sono decisamente più bassi rispetto agli altri media e questo vorrebbe dire mettere a repentaglio una fonte d'informazione importante, basata su professionisti che lavorano seriamente (almeno mediamente...).

D'altro canto è pur vero che internet significa anche condivisione e libera circolazione delle idee, fermo restando che anche nei siti di Murdoch resterebbe attivo un notiziario gratis e fruibile da tutti. Voi cosa ne pensate? Dite la vostra nei commenti e votate nel sondaggio qui vicino.



"Addatornà Baffone!" gridavano alcuni anziani nelle strade. E se "Baffone" si mettesse a combattere contro i marziani? Questa almeno è l'idea del videogame in questione i cui creatori evidentemente devono aver fumato di brutto prima di mettersi al lavoro. Qui sotto trovate il trailer... Roba dell'altro mondo...


E' un vero e proprio "cult" di internet, ovvero i corti di Bruno Bozzetto sullo stile di vita, i vizi e le virtù degli italiani visti dagli europei. Sul suo sito ne trovate molti altri sui più disparati argomenti ma questo che vi propongo è semplicemente geniale.
Si parla della separazione Berlusconi - Lario. Imperdibile.

Non c'è niente da fare. Berlusconi è proprio uno sciupafemmine.... E che eleganza nei modi... Il resoconto potete trovarlo sul Trentino.







Mentre ancora ci si interroga se sia più fuori di testa Marcello Dell'Utri che tira fuori certe cose oppure Klaus Davi che continua ad intervistarlo, nel frattempo c'è bisogno di mettersi le cinture di sicurezza perché Dell'Utri, personaggio dalla fedina penale più nera della camicia che vorrebbe indossare, torna a parlare di Benito Mussolini. Già tempo fa, sempre a Klauscondicio, parlò del mafioso Vittorio Mangano come di una sorta di eroe. Adesso dice che Mussolini era una specie di boy scout. Oltretutto a cadenza quasi regolare ritira fuori i diari del Duce riconosciuti da diversi studiosi come assolutamente falsi. Ma, sapete come è fatto Marcello, ce prova sempre.












Detto ciò, se Mussolini era buono allora...



Noemi Letizia non è ambiziosa



Le torture americane sono necessarie



Il Waterboarding è un rimedio per il singhiozzo



"Porta a porta" fa informazione



La difesa della Juventus è la più forte d'Europa



Il razzismo negli stadi non esiste



Franco Trentalance è impotente



La Pimpa è una pornodiva

Mentre infuria la "Papi-mania" su Macchianera e mentre Massimo Gramellini sforna un mitico "Buongiorno" su La Stampa ripercorrendo la poesia manzioniana del "5 Maggio" versione Silvio - Veronica l'attenzione è andata su Misha Lerner.

Ci cazz'è Misha Lerner? Vi chiederete voi. Stessa domanda che si è fatta Condoleezza Rice quando, giunta in vista all'università di Stanford, s'è vista mettere in difficoltà da un ragazzino di nove anni che in tutta tranquillità le ha chiesto numi sulle torture americane e soprattutto sul waterboarding (l'annegamento simulato).



Io lo voglio a capo del Pd.
Certe frasi, dette da certe persone fanno effetto. Fa effetto, ad esempio, la risposta data da Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica, ieri sera a Otto e Mezzo alla domanda se esista davvero il pericolo del fascismo in Italia. Sotto trovate l'intera puntata e se volete ascoltare lo spezzone dallo stesso Scalfari si trova intorno al trentesimo minuto.

"Per fortuna non solo il solo a fiutarlo, siamo in parecchi. Dico subito che non si tratta di fascismo, non si tratta di fascismo per il semplice fatto che le condizioni attuali non consentono un fascismo come lo abbiamo conosciuto noi. Io non fiuto, è davanti ai nostri occhi. Noi siamo sulla strada, già avanzata, di una democrazia autoritaria, i due termini purtroppo a volte possono andare insieme, cioè centrata sulla dittatura della maggioranza. E questo non va bene".




Certe cose, lette in inglese hanno ancor più il sapore del grottesco. Riporto uno stralcio di un articolo apparso sul Times sulla vicenda Berlusconi - Lario in cui si fa riferimento alla famosa battuta del premier a Mara Carfagna che provocò la prima lettera della Lario nel 2007. La definizione english della Carfagna è memorabile.

"In January 2007 Ms Lario published an open letter in La Repubblica demanding a public apology from her husband after he flirted with showgirls at a television awards ceremony and praised the beauty of Mara Carfagna, a former topless model who is now his Minister for Equal Opportunities. This came a year after he phoned nine adult sex lines to conduct an impromptu pre-election opinion poll".

di ANDREA BENEDETTI MICHELANGELI*


Non è per fare una sviolinata al mondo dei blogger e neanche all'amico Damiano, che ha la cortesia di ospitarmi e il merito di avere aperto e tenere vivo questo spazio. Però è un fatto che se si vuole leggere qualcosa di vero, magari di scomodo, se si vuole lanciare un dibattito, se c'è il desiderio e l'interesse di approfondire qualche argomento spinoso, il modo migliore è rivolgersi ai blog.




Questo perché la stampa del nostro Paese, che Freedom House ha giustamente declassato a "parzialmente libera", colorando l'Italia di giallo (in Europa solo la Turchia vanta lo stesso colore, mentre in tutte le altre nazioni brilla il verde: bel "primato"), è sempre meno libera, più controllata. Di regime, per dirla con un termine che rende al meglio l'idea. E anche quella che un briciolo di autonomia lo ha mantenuto, ha comunque sempre meno voglia di "disturbare il manovratore".




Certo, c'è ancora qualche giornale di frontiera ("Il Manifesto" per esempio), ma è talmente etichettato e in ogni caso talmente schierato, che lanciare e alimentare un dibattito scevro da appartenenze e preconcetti risulta impossibile. Benvengano i blog, dunque. Non solo: crescano, si sviluppino. Specie tra le nuove generazioni, lontane non tanto dal mondo dell'informazione (fosse una scelta voluta non sarebbe nemmeno da biasimare), quanto piuttosto dal bisogno di informarsi.




E' su spazi come questo creato da Damiano che si può sopperire al deficit di democrazia da cui è sempre più affetta l'Italia. "Fogli" telematici in cui si possono trovare notizie inedite, proporre argomenti, effettuare denunce, in cui si può interagire. E magari dare vita a una rete di contatti, a uno scambio di idee e di informazioni che bypassi l'informazione ufficiale, eterodiretta, quasi sempre propagandistica, e sia la base per una nuova società civile, più consapevole e capace di farsi largo da sola. Capace di riconquistare squarci di democrazia, di partecipazione che man mano stanno venendo meno.




Chi frequenta questo e altri blog, perciò, non si limiti a visite per così dire "private". Li utilizzi. Intervenga, proponga, soprattutto li pubblicizzi. Inviti amici e conoscenti a guardare, prendere parte, confrontarsi. L'unione fa la forza, recita un celebre adagio. In questo caso occorre essere in tanti per maturare una nuova coscienza, civile in primis, che aiuti l'Italia a uscire dalla realtà virtuale, dalla fiction in cui è precipitata. Dobbiamo farlo per noi che ci viviamo e che l'amiamo e in particolare per le generazioni che verranno.




*Andrea Benedetti Michelangeli è un giornalista professionista del Messaggero




Accolgo con molto piacere l'intervento di Andrea e ritengo molto importante che una delle strade da seguire per il futuro dell'informazione libera di questo paese arrivi da un giornalista, da un professionista dell'informazione. Personalmente resto, in quanto appartenente (seppur in qualità di semplice pubblicista e collaboratore) alla categoria giornalistica, convinto del ruolo che i mezzi d'informazione possono avere nella creazione di una società civile consapevole e matura. I blog, la partecipazione delle persone, però, possono e devono aiutare il giornalismo italiano ad uscire dall'autoreferenzialità in cui vive sin dagli albori della sua storia e che lo hanno condotto a quella "libertà parziale" di cui parla Freedom House. Di fronte ad un giornalismo che non riesce più ad entrare nella quotidianità dei cittadini, devono essere i cittadini ad irrompere con fermezza nelle redazioni.




E questo blog vuole e desidera che anche voi esprimiate la vostra opinione in merito. Nessuno vi sbatterà la porta in faccia.




Damiano



Ogni giovedì la trasmissione NoveUndici, che va in onda tutti i giorni dalle 9 alle 11 su Idea Radio (www.idearadio.net), parla di blog. I conduttori della trasmissione sono Claudia Ungaro e Tindari Barbera. Il "blogger" sarei io...

In questa puntata: Generazione 1000 Euro



Su questo argomento mi sono espresso più volte con un intervento articolato che potete rileggere qui. Mi preme, però, sottolineare un ulteriore fattore che sancisce l’anomalia del nostro Paese per quanto concerne la stampa. In Italia si percepisce l’assenza di un editore puro, cioè di un editore che viva di editoria e basta. Questo non accade e non è mai accaduto. Ogni organo d’informazione di caratura nazionale è controllato o da politici, o da imprenditori con interessi politici o da banche, industrie ecc... fino ad arrivare al Parlamento che controlla la Rai. Situazione paradossale visto che, semmai, dovrebbe essere la stampa a controllare l’operato della politica.

Ciò ha comportato da un lato l’inevitabile sindrome da “schiena a 90°” che tanti, non tutti, ma tanti giornalisti hanno e dall’altro la tendenza dei quotidiani della carta stampata a rivolgersi prevalentemente all’elite del potere. Ne sia una dimostrazione lampante la presenza al limite del morboso della politica nelle pagine dei giornali. Colonne e minuti di dichiarazioni che per i cittadini e i lettori, che come diceva Indro Montanelli “sono i veri datori di lavoro del giornalista”, non servono assolutamente a nulla.

Tutto questo, senza dimenticare che ad acuire questo scenario, già di per sé complesso, è sopraggiunta l’enorme precarietà nel mondo del giornalismo con giovani spesso in possesso di semplici collaborazioni che rendono ancor più vulnerabile il giornalista di fronte alla moda italiana della querela facile.

Se si tiene a freno un giornalista professionista, con un buono stipendio e magari la copertura legale da parte della testata, cosa dovrebbe fare un collaboratore pagato a pezzo che l’avvocato se lo deve pagare da solo?



L'Italia finisce colorata di giallo. Proprio così. Freedom House, l'organizzazione americana che dal 1980 sonda lo stato della libertà d'informazione in 195 paesi nel Mondo, ha pubblicato il report del 2009.

In questo report si evince come il nostro paese sia stato declassato a paese "parzialmente libero", colorato di giallo nella cartita che vedete qui sopra. L'unico paese dell'Europa Occidentale insieme alla Turchia. Che figurone, non c'è che dire. L'unica macchia gialla in un mare verde... Quanto alla motivazione, eccola qui:
"Nonostante l'Europa Occidentale goda a tutt'oggi della più ampia libertà di stampa, l'Italia è stata retrocessa nella categoria dei Paesi parzialmente liberi, dal momento che la libertà di parola è stata limitata da nuove leggi, dai tribunali, dalle crescenti intimidazioni subite dai giornalisti da parte della criminalità organizzata e dei gruppi di estrema destra, e a causa dell'eccessiva concentrazione della proprietà dei media".

Gira su Facebook ed è veramente esilarante. Altra opera di Seth Mac Farlane, creatore dei Griffin...


Sul perché esista il Primo Maggio ne parlai un anno fa in un post, se siete curiosi potete andarlo a rileggere.

Quanto a oggi non mi resta che augurare una buona festa dei lavoratori a tutti, soprattutto a chi vive di co.co.co, co.co.pro., co.co.unpaiodipalle...