Facebook ha pubblicato la classifica delle quaranta notizie più diffuse sul social network nel corso di questo 2011. Scorrendole si nota un predominio quasi totale di Cnn, New York Times, Huffington Post e Yahoo. Cioè un canale all news, uno dei giornali più famosi del mondo, il blog più influente degli States e un portale. 

Per il resto i contenuti sono tra i più disparati (non tirano solo le catastrofi quindi) e una carrellata la si può vedere su Wired
Dal Il Fatto Quotidiano.it

“Grande entusiasmo e scene di giubilo a Pescara per il cinquantesimo anno di attività di Fater Spa”. Con queste parole si apre l’edizione straordinaria del Tg1 proiettata a giugno 2008 in occasione delle celebrazioni per il compleanno di Fater, azienda abruzzese di prodotti assorbenti che racchiude marchi come Tampax, Pampers e Tempo. La scena è surreale: sul palco della convention c’è Franco Di Mare, conduttore di Unomattina e volto noto del piccolo schermo, che a un certo punto viene interrotto da un contributo mandato dalla regia. Annuncia: “Un’edizione straordinaria del Tg1” e in sottofondo si sente già la sigla del giornale della rete ammiraglia della Rai. Si spengono le luci in sala e sullo schermo appare il celebre conduttore Attilio Romita che apre il finto telegiornale interamente dedicato ai successi della ditta abruzzese. O meglio ai suoi prodotti: pannolini e assorbenti.

Giuro che non riesco a commentare. 

"CI MANCAVA SOLO QUESTA: Il governo Monti sta emanando nuove leggi da approvare, una tra le quali la legge sugli animali domestici. Ogni famiglia dovrà pagare una tassa su ogni animale domestico in quanto il signor Monti li definisce BENI DI LUSSO, non beni affettivi. La ringraziamo, professor Monti, perche in questo modo, lei sarà complice dell'aumento degli abbandoni, delle uccisioni, e della sofferenza di tante povere bestie, che o saranno abbandonati da chi non puo permettersi ulteriori spese, o che non verranno mai e poi mai adottati da un canile. COPIA E INCOLLA"

Questo è il testo dell'ennesima catena di Sant'Antonio/Bufala che gira su Facebook da qualche giorno. Il copia e in colla selvaggio è il modo migliore per alimentare caos e, soprattutto, il motivo per cui quando un giornalista cerca di pescare notizie dai social network dovrebbe andarci con i piedi di piombo. 




Dal Messaggero del 23 novembre

di DAMIANO CELESTINI
“Rai di tutto, di più” recita lo slogan della tv pubblica. Ed infatti, da quando è stata avviata la rivoluzione del digitale terrestre nella zona di Civitavecchia se ne sono viste di tutti i colori e da ieri ce n'è uno in più: il nero. Già, perché dalle 10, così come anticipato nelle scorse settimane, la Rai ha smesso di irradiare il segnale da Monte Paradiso lasciando a telecomandi asciutti migliaia di civitavecchiesi che non vedono più Rai Uno, Rai Due e Rai Tre. Considerando che da quando è iniziata l'avventura del digitale nella nostra città canali come Rai Storia, Rai Cinema, Rai Sport 1 e Rai Sport 2 non si sono mai visti, ecco che viene meno l'essenza del passaggio dall'analogico. Si sarebbero dovuti avere più canali, invece ora non si hanno più nemmeno quelli vecchi.

Oltretutto questi saranno giorni di grande caos anche per il concomitante passaggio al digitale della Toscana (e di Monte Argentario). Non si pensi che telefonare al numero verde di Rai Way (che si occupa proprio del supporto tecnico) possa essere d'aiuto: non risponde nessuno. La politica, poi, non sembra essere interessata al problema e quando è intervenuta lo ha fatto con imbarazzante ritardo. Il Polo per l'Alternativa comunque inizierà una raccolta firme per dar vita ad una class action per chiedere un risarcimento danni. Si parte oggi alle 16 nella sede di via Cialdi 15.

L'inchiesta tarocca stile Voyager su Mario Monti è veramente di un'altra categoria.

Su Repubblica.it Francesco Merlo parla del tentativo di vietare i teleobiettivi in aula al Parlamento. 

"Ma non esiste privacy in politica. Gli uomini pubblici non hanno vita privata, meno che mai in un'aula parlamentare dove non c'è nulla di segreto e di intimo, neppure uno sbadiglio, un pisolino o un traccheggio epistolare. E un biglietto è un biglietto. Solo se lo proibisci ai fotografi diventa pizzino. Quel foglietto di Letta era tutto sommato innocente. Perché lo stanno degradando a pizzino?

Monti, per esempio, che l'ha messo a favore di obiettivo, non è vero che si è comportato ingenuamente, ma normalmente. Non ci si muove in Parlamento come in un covo. Se lo avesse fatto avrebbe rivelato le intenzioni pizzinesche che evidentemente non aveva.

Trattative, mediazioni, lungaggini, calcoli e interessi politici: l'idea di coprirli li rende odiosi, e toglie loro il carattere di fragilità umana che qualche volta hanno, perché è vero che alla Camera ci si stanca, si perde la pazienza, ci si rilassa, e qualche volta si sbaglia. Ma perché dovremmo fidarci di qualcuno che non vuole farci vedere quello che sta facendo, e che addirittura si vergogna di se stesso e delle proprie fragilità?"

Sottoscrivo ogni parola. Il Parlamento è un luogo pubblico, in cui personaggi che hanno scelto di svolgere un ruolo pubblico (il parlamentare), parlano pubblicamente di cose pubbliche. Finiamola, una volta per tutte, con questo atteggiamento di una pochezza disarmante.  


Ci sono giornalisti che rimarresti ad ascoltare per ore e ore. Uno di questi è Lirio Abbate. Ieri era a Civitavecchia per ricevere il premio "Libera Informazione - Memorial Sandro Mecozzi" giunto alla seconda edizione dopo essere andato lo scorso anno a Marco Travaglio. Il giornalista dell'Espresso (ma anche di Ansa e La Stampa) che da anni racconta nelle sue inchieste il rapporto tra politica e mafia ha spiegato ai presenti l'importanza del lavoro giornalistico libero, della necessità di "ricordare per poter costruire un futuro migliore". 
Abbate, che ha scritto insieme a Peter Gomez il libro "I Complici. Tutti gli uomini di Bernardo Provenzano da Corleone al Parlamento" subendo anche minacce che lo costringono a vivere sotto scorta, ha raccontato anche come è nata una delle ultime sue inchieste, quella sulla Menarini. 
"Il ruolo che svolgono gli investigatori e i magistrati – ha detto – ha forza solo se ognuno di noi, giornalisti compresi, lo supportano. Anche nel Lazio si sta facendo strada un'usanza del Sud. Si vedono sempre più dei personaggi che di fatto controllano il territorio e magari si sostituiscono alle autorità. E poi magari li vediamo a braccetto con politici i quali poi dicono che non sapevano che quelle persone erano mafiose. Ma non sono credibili perché tutti i politici conoscono il proprio elettorato. Ecco, il vostro territorio può ancora liberarsi da queste situazioni se la stampa compie il suo dovere e fa nomi e cognomi”.

Questo è il video integrale del suo intervento. Guardatelo perché, secondo me, merita. 



Scopro, finalmente, chi è quel tizio che spunta in ogni intervista televisiva a politico di questo paese. Di Mauro Fortini ne parla Repubblica ma non solo. E c'ha pure una pagina Facebook...

Sei un blogger? Si. Leggi molto? Beh, si. Allora manda un'email a Marsilio Editori e sfrutta l'opportunità di ricevere gratuitamente uno dei due ebook messi a disposizione dei primi cento blogger italiani dalla casa editrice. Iniziativa interessante quella lanciata dal blog di Marsilio che propone due titoli.

"Vogliamo proporti due straordinari romanzi polizieschi che abbiamo appena pubblicato, La donna in gabbia di Jussi Adler-Olsen e Blacklands di Belinda Bauer. La donna in gabbia è il primo romanzo del giallista danese più venduto di sempre, autore di una serie da 5 milioni di copie in uscita in 30 paesi, mentre Blacklands è uno dei migliori esordi polizieschi britannici degli ultimi anni, l’unica opera prima capace di vincere il prestigioso Gold Dagger Award dal 1973.
Manderemo l’ebook di uno dei titoli a scelta ai primi 100 blogger che abbiano voglia di leggerli e di recensirli nel proprio blog.
Cosa devi fare per averli? Nulla, o quasi. Basta che dimostri di avere un blog attivo (aperto da almeno un anno e con almeno un post pubblicato a settimana) e ti impegni, appena ricevuto l’ebook a segnalare sul tuo blog che partecipi all’iniziativa, e una volta letto il romanzo a dedicargli un post con il tuo commento o giudizio di lettura".

Facile no? Io ho scelto Blacklands perché ne ho sentito parlar bene e voglio vedere se merita davvero tutte queste lodi. Voi che aspettate?

Scarica qui un'anteprima gratuita di La donna in gabbia
Scarica qui un'anteprima gratuita di Blacklands



È in libreria, ma anche online su Ibs per esempio, l'antologia che raccoglie i racconti giunti in finale al Terracina Book Festival del 2010. Il titolo della raccolta è lo stesso del concorso, "Si Scrive Terracina". Ci sono molti racconti interessanti anchedi giovani esordienti. E c'è il mio, "Destinazione Terracina", che è giunto secondo. Sapevatelo.
Striscione dei tifosi del Bogliasco

Mentre a Genova si scavava, si soccorrevano i feriti, si piangevano i sei morti, il mondo dello sport decideva di sospendere ogni attività. Per rispetto e per motivi di sicurezza. La pallanuoto no. Una scelta ancora più grave quella presa dalla Federnuoto perché, per chi non conoscesse bene questo sport, la serie A1 maschile è praticamente popolata per la maggior parte da squadre liguri. Non solo, proprio tra venerdì e sabato si è giocata la settima giornata di andata con cinque partite su sei che si sono disputate in Liguria. 
Venerdì c'è stata Savona - Posillipo. Sabato: Pro Recco - Ortigia, Bogliasco - Civitavecchia, Camogli - Catania, Nervi - Brescia. Quest'ultima si sarebbe dovuta giocare proprio a Genova ma perché rinviarla? Perché decidere che davanti alla sofferenza non ci si può buttare in piscina con uno splippino cercando di far gol? La Fin, invece, ha pensato bene di spostare l'incontro a Camogli. Facile no?
D'altronde "the show must go on" anche se, ad essere puntigliosi, viene da chiedersi di quale show si stia parlando dato che il 90% degli italiani la pallanuoto se la ricorda solo se il Settebello o il Setterosa vincono qualcosa. In più, guardando i tabellini si scopre che le cinque partite in totale sono state viste da 950 persone.
Allora il motivo è un altro, ovvero che ormai le società avevano prenotato l'hotel per dormire o l'aereo per volare in Liguria, quindi avrebbero perso soldi e non passandosela benissimo a livello economico non se lo potevano permettere. E a chi ha perso una persona cara a Genova, a qualche chilometro di distanza nessuno c'ha pensato? A chi ha la casa distrutta, a chi non ha più magari un'auto, un negozio o è ferito? A questo nessuno c'ha pensato, si è giocato e si è fatto un ipocrita minuto di silenzio tanto per stare apposto con la coscenza. 
Solo che in molti, giocatori, tifosi e dirigenti, ufficialmente o a denti stretti hanno ammesso che non avrebbero voluto giocare, che si sarebbe dovuto evitare. 
C'è pure qualche cuore tenero come il ds del Brescia che ha dato ragione alla Fin affermando come:
"Si sia comportata in modo estremamente responsabile fermo restando che prima della partita è stato osservato il minuto di silenzio.
Posso inoltre personalmente testimoniare che mentre eravamo in viaggio ricevevo continue comunicazioni allarmanti riguardanti la situazione a Genova.
Noi siamo arrivati regolarmente a Genova dove praticamente abbiamo scoperto che i gravi fatti avvenuti erano circoscritti alla zona dove si trova la piscina Sciorba. Infatti nella mattinata di sabato con la squadra siamo stati addirittura a passeggio in un centro commerciale".
Ma c'è pure chi, come il presidente del Bogliasco Gavazzi, si scusa:
"Voglio chiedere scusa alla mia città, ai genovesi, per avere permesso di giocare, malgrado aver manifestato dissenso. Sono prevalse ancora una volta le logiche burocratiche e le preoccupazioni per eventuali provvedimenti, ovviamente ingiusti. Questa volta avremmo dovuto fermarci. Mi sento di scusarmi con chi ha perso la vita, la casa, l’auto, l’attività, il lavoro, tutti i loro beni. Abbiamo giocato a dispetto dei valori umani, del sentimento di solidarietà e di rispetto per chi sta tutt’ora soffrendo le conseguenze di questo evento catastrofico. Ribadisco che sarebbe stato un atto dovuto mandare giovani pieni di energia e salute a dare una mano a chi, a pochi chilometri di distanza, era in forte difficoltà e chiedeva disperatamente aiuto. Inorridisco a leggere talune dichiarazioni di addetti ai lavori che non perdono l’occasione per essere protagonisti negativi. La Rari Nantes Bogliasco non intende pubblicizzare ciò che è stato fatto e ciò che si farà, non si possono trasformare atti dovuti in propaganda”.
Ma tanto che importa? I soldi di hotel e voli sono salvi. Solo che si è persa un'occasione per dimostrare che lo sport è, prima di tutto, rispetto. Non si doveva giocare ma si è giocato. E ci si deve solo vergognare in silenzio.
Massimo Gramellini questa mattina su La Stampa

Il sindaco Vincenzi difende la scelta di aver tenuto aperte le scuole e, con esse, quell’illusione di normalità bruscamente smentita dagli eventi. Sta di fatto che al momento dello tsunami un sacco di persone camminavano per Genova munite di borse della spesa e passeggini, come se si trattasse di un venerdì qualsiasi. Sorprese in mezzo alla strada, alcune di loro (comprese due bambine) hanno trovato una morte orribile dentro l’androne della casa in cui si erano rifugiate.

Forse, però, è troppo comodo scaricare sempre tutte le colpe sulle famigerate Autorità. I cittadini dovrebbero cominciare a farsi un esame di coscienza e a chiedersi se esiste davvero una consapevolezza dei cambiamenti climatici in atto. Di fronte agli allarmi che il sistema ansiogeno dei media (portiamo anche noi le nostre responsabilità) rovescia quotidianamente addosso al pubblico, si tende a reagire con stati emotivi estremi: la rimozione o il panico. E’ arrivato il momento di prendere in considerazione una terza ipotesi: la presa di coscienza.

Abitiamo un mondo complesso, seduti su autentiche bombe ambientali che l’incuria e l’avidità umane hanno contribuito a innescare. Prenderne atto non significa disperarsi, ma prepararsi. Cambiare atteggiamento mentale: smetterla di sentirsi invulnerabili e assumere le precauzioni necessarie. Il prefetto Gabrielli, erede di Bertolaso, lamenta la scarsa capacità di auto-protezione degli italiani. Qualche populista d’accatto, pur di blandire gli impulsi più bassi della clientela, ha rivoltato il senso del suo discorso, trasformandolo in un invito ad «arrangiarsi da soli». Mentre è solo un appello a diventare finalmente adulti. Tutti: amministratori e cittadini.
Quello che sta succedendo a Genova, e che è successo pochissimi giorni fa, ci fa domandare per l'ennesima volta come sia possibile che ad ogni pioggia torrenziale in questo paese si faccia poi la conta di morti, distruzione e danni. A me, scusate, ma non sembra normale.



Questa mattina a Omnibus su La7 è successo 'o parapiglia. Il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto durante la pausa pubblicitaria ha offeso la giornalista de La Stampa Antonella Rampino.

Questo racconta LaStampa.it

Durante il dibattito Antonella Rampino ha affermato che per il bene dell'Italia Berlusconi dovrebbe fare un passo indietro e lasciare spazio a un governo tecnico. Alla risposta di Crosetto («la prossima volta si faccia eleggere»), la giornalista ha risposto: «Ma voi fate eleggere le spogliarelliste del premier». La conduttrice ha rinviato il dibattito a dopo la pubblicità, ma quando si è tornati in studio Antonella Rampino ha spiegato l'accaduto: «A telecamere spente Crosetto mi ha detto: "L'argomento che devo usare con te lo sai qual è… E’ che a te non ti spoglierebbe nessuno"». «Abbi il coraggio di dirlo in diretta - ha detto la giornalista rivolta al sottosegretario -. Questo mostra che la tua cultura è esattamente quella di tutto il centrodestra». 

Poi, però, dopo Crosetto si è scusato. Che dolce eh?

Vedete, il fatto che nel 2011 molti dei nostri politici non abbiano ancora compreso bene come ti devi muovere con i mezzi di comunicazione moderni conferma la necessità di un rinnovamento. O almeno la necessità di dotarsi di consulenti di comunicazione degni di tale nome. Quello che Alemanno ha fatto con Repubblica, ovvero non rispondere solo ai suoi giornalisti dopo l'editoriale del caporedattore di Roma Giuseppe Cerasa, è una di quelle minchiate ad effetto boomerang clamorosa. 
Il perché è semplice. Primo: non parlando a Repubblica non si fa altro che fargli ulteriormente pubblicità. Secondo: un sindaco della capitale che si comporta in questo modo è semplicemente ridicolo. Ricevi attacchi secondo te pesanti? Rispondi, quereli ma non metti in scena questo teatrino degno della peggiore squadretta di calcio di serie Z. (Il video lo trovate qui) Terzo: continuando ad ignorare i riflessi dei social network e della rete si ottiene come risultato che il video di Repubblica sta facendo il giro di mezzo mondo, mentre quasi tutti il commento di Cerasa non l'hanno letto... 



"Paese che vai, giornalismo che trovi" è adesso acquistabile presso diverse librerie (che aumenteranno nel corso del tempo) e anche online. 

In rete è possibile acquistarlo su:
- Bol

In libreria, invece, è attualmente a:

- Roma presso libreria Imprevisti e Probabilità
- Civitavecchia presso Libreria Dettagli e Galleria del Libro
- Santa Marinella presso Libreria Il Filo di Sofia