Tigella: inviata a Chicago e pagano i follower

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Non è una giornalista. O forse sì? Claudia Vago, in arte Tigella, si è fatta conoscere su Twitter per la sua bravura nel tenere aggiornati i suoi follower su argomenti di attualità. Bene, ha avuto l'idea (sfruttando il sito www.produzionidalbasso.it) di farsi finanziare con una quota dal suo "pubblico" per andare un mese a maggio a seguire il G8 che si terrà a Chicago dove racconterà gli sviluppi del movimento Occupy. 

Ha fatto un preventivo di spese e la somma che le serve è di 2600 euro. Nel giro di pochissimi giorni ha raccolto quasi tutta l'intera cifra. 

"Evidentemente, una volta sul posto la mia copertura dell'evento non sarà il classico filtro dei messaggi che circolano in Rete come ad ogni occasione ma sarà un live blogging dei momenti più significativi e, soprattutto, produzione di post, video, video interviste, gallerie fotografiche, Storify... che servano a documentare e raccontare cos'è Occupy, cos'è Occupy Chicago, chi sono le persone coinvolte nel movimento, quali idee circolano, in che modo si svolge la vita all'interno dell'accampamento, come si svolgono le assemblee, quali dinamiche si creano all'interno delle assemblee e tutto quello che, stando sul posto, potrò osservare con i miei occhi"

Riccardo Luna ha scritto un lungo e interessante articolo sull'argomento. C'è una frase che mi ha particolarmente colpito: "Si tratta di capire come Twitter, cioé chi usa Twitter senza essere un giornalista, modifichi il giornalismo tradizionale. Lo faccia sembrare vecchissimo".

Non c'è dubbio che i social network, e in particolare Twitter, abbiano contribuito a cambiare e continuino a farlo il modo di fare informazione. Sono certo che l'intento di Claudia Vago sia lodevole e che, almeno per il nostro paese, rappresenti un'autentica novità. È tutto da vedere, però, quanto questo fenomeno dell'inviato finanziato dai lettori possa diventare, perché no, una consuetudine.  
lunedì 13 febbraio 2012


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