Corriere Pontino, Nuovo Quotidiano di Puglia, Messaggero, Tempo. Collaboratori nel mirino: la solidarietà dall’assemblea dei giornalisti freelance

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Anche i giornalisti sfruttati e precari, nel loro piccolo, s'incazzano.

"Il Corriere Pontino chiude dopo appena sette mesi e i giornalisti, in maggioranza senza contratto e pagati a pezzo, ne fanno le spese senza nemmeno poter usufruire di ammortizzatori sociali.

“Zitto e scrivi per quattro soldi: se non firmi, sei fuori dal giornale”: è in sostanza l’intimidazione che hanno ricevuto 92 collaboratori del Nuovo Quotidiano di Puglia, costretti ad accettare la riduzione del compenso, pena la cessione della collaborazione. Un'umiliazione per chi lavora ogni giorno senza risparmiarsi, percependo già un compenso da fame e senza nessun contratto.

A sentirsi vessati sono anche i collaboratori di un altro giornale del gruppo Caltagirone, il Messaggero. Parecchi di loro lavorano per il quotidiano romano ormai da decenni. Qualcuno che collabora con le redazioni locali del Lazio aveva già fatto dei colloqui per eventuali sostituzioni o assunzioni. Speranze disattese ancora una volta: a coprire eventuali buchi, infatti, dovrebbero essere gli “esuberi” provenienti da giornali di altre regioni, sempre di proprietà del gruppo e in stato di crisi. Anche stavolta una guerra tra poveri è l’arma nelle mani dell’editore.

A Leggo, testata sempre dello stesso gruppo editoriale, si prospettano nei prossimi mesi tagli alle redazioni locali e dei collaboratori.

In serissima difficoltà anche molti collaboratori del Tempo: da più di un anno non sono pagati (ricordiamo ai colleghi che è stata avviata, tramite gli avvocati di Stampa romana, un’azione collettiva di recupero crediti, gratuita per gli iscritti. Per info: 06.684027308-321).

Ancora una volta ribadiamo che un’informazione sotto ricatto è un gravissimo danno non solo per i giornalisti, ma anche per i cittadini e per la democrazia. A tutti i colleghi va la nostra solidarietà, ma anche l’invito a organizzarsi e a combattere insieme per i propri diritti di lavoratori, rivolgendosi alle strutture sindacali locali. Qualora si decidesse di avviare azioni di mobilitazione, noi saremo al loro fianco.

Giornalisti freelance, autonomi e parasubordinati del Lazio

freelance@stamparomana.it

martedì 21 giugno 2011


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