FEDERICO ALDROVANDI, LA GIUSTIZIA NASCE DA UN BLOG

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Federico Aldrovandi ha avuto giustizia. Questo, almeno, è quello che hanno detto i genitori del ragazzo alla lettura della sentenza del tribunale di Ferrara ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio colposo di Federico.

Il ragazzo è scomparso, a soli 18 anni, il 25 settembre 2005 durante un intervento di polizia. Un “incidente” che probabilmente sarebbe caduto nell’oblio di insabbiamenti e pseudoverità se la madre di Federico non avesse deciso di aprire questo blog. Un blog che ha fatto il giro d’Italia ed è riuscito ad attirare l’attenzione dei media. Quella che costringe a tirar fuori, generalmente, i fatti.

Nessuno, però, porterà in vita Federico. Questo è uno stralcio della versione della madre di Federico. Il primo post del blog del 2 gennaio 2006


“Mi sono risvegliata che erano quasi le otto.
Ho cominciato a chiamarlo e ad
inviare messaggi. Nulla…
Non era possibile che non rispondesse. Se tardava mi
avvisava sempre. Diceva che lo stressavo ma non voleva farmi stare in pensiero.
Mi aggrappavo all’idea che avesse solo perso il cellulare…
Poi l’ha chiamato
anche suo padre. Sul cellulare di Federico il padre è memorizzato col solo nome,
Lino.
Una voce ha risposto.
Ha imperiosamente chiesto chi fosse al
telefono, ed ha chiesto di descrivere Federico.
Poi si è qualificato come
agente di polizia, ed alle nostre domande ha risposto che avevano trovato il
cellulare su una panchina dalle parti dell’ippodromo e che stavano facendo
accertamenti. Ed ha riattaccato.
Immediatamente ho cercato in Questura, e ho
cercato anche ripetutamente un amico che ci lavora.
Nulla.
Il
centralinista rispondeva: c’è il cambio di turno… non sono informato…, appena
avremo notizie chiameremo noi…
Niente per altre tre ore!!!! Passate
nell’angoscia e nelle telefonate frenetiche agli ospedali, ai suoi amici e di
nuovo ripetutamente alla questura.
Nel frattempo Stefano è accorso in
bicicletta alla ricerca del fratello. Ringrazio il cielo che non sia andato nel
posto giusto.
La polizia è venuta ad avvisarci solo verso le 11. dopo che lo
avevano portato via.
Il suo corpo è rimasto sulla strada dalle 6 alle 11.
E non mi hanno chiamata. Era mio figlio. Nessuno ha il diritto di tenere una
mamma lontana da suo figlio!
E mi hanno detto che lo hanno fatto per me…
perché era meglio che non vedessi.
In quel momento gli ho creduto.
La
polizia ha detto che un’abitante della zona aveva chiamato perché sentiva delle
urla.
Dicevano anche che si era ferito sbattendo da solo la testa contro i
muri.
Questo si è rivelato falso. Smentito dalle verifiche. Federico era
sfigurato dalle percosse”.
mercoledì 8 luglio 2009


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