SIAMO UOMINI O GIORNALISTI?

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Per la stampa la libertà è un valore assoluto. Un valore senza il quale scrivere, filmare, raccontare non avrebbe senso. Ed allora il gran chiacchierare attorno allo stato dell’informazione nel nostro paese assume un ruolo importante. Lo dico da giornalista (non si offendano i giornalisti veri, ma sono pubblicista e quindi, in teoria, posso ritenermi della categoria…) preoccupato per una situazione di declino che dura ormai da anni. Anzi, forse il giornalismo italiano non è mai stato totalmente libero (salvo singole eccezioni) e svincolato dal potere politico. Pensiamo alla Rai, alla lottizzazione…


Bene ecco cosa penso dei tre quesiti su cui Beppe Grillo sta raccogliendo le firme per un referendum:

1) Finanziamenti pubblici ai giornali. Non devono esserci. Un organo di informazione non sarà mai totalmente libero finché sopravvivrà grazie a denaro distribuito dallo Stato. In ogni altra nazione i quotidiani, per la gran parte, vivono di pubblicità e dei soldi ricavati dalle vendite. Ecco, allora, la soluzione. Primo: tetto della pubblicità in televisione (come accade ovunque tranne qui) in modo da dirottare le risorse sia sulla radio che sulla stampa. Secondo: campagna nelle scuole sulla lettura dei quotidiani. E’ vero che l’informazione in Italia fa pena, ma è altrettanto vero che gli italiani non leggono il giornale. Soprattutto i giovani. Parlo da collaboratore di un quotidiano che riceve soldi dallo Stato.

2) Abolizione dell’Ordine dei Giornalisti. Grillo dice: siamo gli unici ad avere un Ordine dei Giornalisti. Vero. E’ stato istituito da Mussolini. Falso: l’ordine nasce con una legge negli anni ’60. Comunque non è certo questo il problema. La soluzione è semplice. Se esiste un Ordine (medici, avvocati ecc…) vuol dire che per esercitare una professione devi farne parte. Ma se ti radiano non puoi più esercitare. Ergo: se ci teniamo l’ordine dei giornalisti (che di fatto non serve a niente) se ti cacciano non scrivi più, altrimenti aboliamolo perché a difendere la categoria ci sono già i sindacati.

3) Abolire la Legge Gasparri. Sacrosanto. Una legge assolutamente pro Berlusconi anche a parargli il didietro c’hanno pensato per anni i “capoccioni” del centrosinistra che mai hanno risolto il conflitto d’interessi. Tutto questo nonostante la Corte Europea abbia sancito l’irregolarità della situazione di Rete4 che sta occupando abusivamente le frequenze legalmente acquisite tramite bando pubblico da Europa 7. Per questo pagheremo 300.000 euro al giorno di multa (a proposito leggete la storia per intero).


Ecco, questi sono dei passi importanti da compiere per riuscire a raggiungere una vera libertà di stampa. I giornali di parte ci saranno sempre e molti li comprano proprio per quello. E’ anche giusto così. Ma devono esistere giornali liberi, radio libere e tv (soprattutto quella di Stato) libere. Organi di informazioni seri esistono, ma senza soldi chiuderanno e con loro finirà la nostra unica chance di essere informati su quello che ci accade intorno.


Solo così potremo scalare la classifica di Freedom House sulla libertà di stampa che ci vede al sessantacinquesimo posto dopo la Guyana e la Jamaica…

venerdì 2 maggio 2008


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