NON C'E' SOLO LA MALASANITA', ESISTE ANCHE QUELLA... CASUALE

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di ANDREA BENEDETTI MICHELANGELI
Non solo “malasanità”. In Italia esiste anche la “stranasanità”, ma forse è più giusto chiamarla “sanità casuale”. Nel senso che può essere ottima, pessima o così così. Non di rado, infatti, risolvere felicemente problemi di salute dipende dalla struttura in cui si finisce e soprattutto dal medico cui ci si affida. Questo perché anche per patologie ormai molto diffuse non sembrano esistere protocolli standard. E così succede che le diagnosi, e le conseguenti cure, varino da un ospedale all’altro e da un professionista all’altro. Risultato: se si capita in mani non dico sbagliate ma perlomeno superficiali, si rischiano interventi comunque molto invasivi; viceversa se si ha la fortuna (per via di conoscenze dirette o indirette, indicazioni di qualcuno, semplici “sentito dire”) di imbattersi in dottori più prudenti, può accadere di cavarsela con un po’ di paura, qualche cerotto e un grosso sospiro di sollievo.

Un caso specifico per esemplificare ciò che intendo dire, ovviamente omettendo i nomi di persone, nosocomi e cliniche coinvolti.

Tutto comincia un giorno di dicembre, quando un’attiva signora 50enne, nel pieno delle sue forze e della sua voglia di fare, ritira il referto di una mammografia di controllo, esame che esegue periodicamente a scopo di prevenzione. Stavolta il risultato è allarmante: il radiologo parla, e non in modo tranquillizzante, di due noduli alla mammella sinistra. Uno la signora se lo porta dietro fin dall’adolescenza, l’altro sembra essere spuntato di recente e aver assunto forme già importanti. Il referto conclude consigliando un’ecografia come completamento diagnostico. Esame che la donna ovviamente si affretta a eseguire e che rende il quadro ancor più preoccupante. Tanto che il radiologo non usa giri di parole con la paziente: “Fossi in lei non ci dormirei sopra”.

E infatti da quel momento le notti della donna diventano piuttosto agitate. Comprensibilmente. La signora va dal suo ginecologo di fiducia che le indica un chirurgo del seno noto in zona: “Mi hanno detto che è bravo”, le riferisce. Appuntamento allo studio privato preso rapidamente. Il medico, gentilissimo, qualche giorno più tardi visita la 50enne, individua i noduli e poi “legge” le radiografie. Alla fine il suo responso non sembra lasciare grandi dubbi. “Signora, per me al 90% è un carcinoma – sentenzia -. Ma stia tranquilla. A questo stadio della malattia le garantisco la guarigione assoluta. Ora programmiamo l’intervento nella mia struttura (pubblica, ndr) che avverrà in day hospital. Le faccio una “quadrantectomia”, togliendo solo la parte del seno malata. Prima, magari, per sicurezza facciamo anche la ricerca del linfonodo sentinella, in modo da escludere che la malattia abbia già provocato ulteriori danni e per regolarci sulla terapia post-operazione”. Arrivederci, esborso di cento euro e richiesta della segretaria: “Vuole la ricevuta?”. “Sì”, la risposta.

La signora esce impaurita pur se non disperata. In fondo il chirurgo le ha assicurato una guarigione completa, anche se il percorso da affrontare non si prospetta semplice. Lei però non si accontenta di un solo parere e su consiglio di un’amica decide di consultare un giovane chirurgo di una casa di cura privata, figlio d’arte e con ottima fama. L’appuntamento anche in questo caso viene accordato a breve termine. Diverso ma non tranquillizzante il suo giudizio: “Non si capisce bene la natura dei noduli – afferma gurdando “mammo” ed “eco” - si potrebbero fare indagini più approfondite, magari una risonanza magnetica. Solo che costa. Lei ha un’assicurazione privata?”. “No”, la replica. Allora il medico alza il telefono e chiede il costo della rmn nella sua struttura: 460 euro. Tempo della visita 15 minuti circa, parcella 150 euro, ricevuta fornita solo dopo esplicita richiesta della paziente.

La 50enne se ne va con l’impressione che il giovane chirurgo “vada soprattutto a soldi” e un po’ più di confusione nella testa. Riflette qualche giorno e decide di seguire la strada tracciata dal primo chirurgo. E all’antivigilia di Natale viene chiamata per la preospedalizzazione in vista dell’intervento da effettuare subito dopo le festevità. E in quella circostanza i dubbi in lei aumentano. Il personale è gentilissimo, ma la struttura semi-abbandonata. In più non la convince il protocollo propostole dal chirurgo, molto sicuro di sé (“Io qui opero in day hospital 400 donne l’anno, stia tranquilla”) e determinato ad andare avanti senza ulteriori accertamenti.

Così, su insistenza di un’altra amica, decide per un terzo consulto. “Purché sia l’ultimo”, la catechizza il marito, un po’ spazientito, alla notizia. La signora riesce a ottenere l’appuntamento allo studio privato di una chirurga-senologa per il pomeriggio stesso e il quadro all’improvviso cambia. La dottoressa “legge” la mammografia e l’ecografia più recenti e anche quelle degli anni precedenti (che la donna aveva sempre portato con sé) e pur senza dare certezze commenta: “A me sembrano fibroadenomi (cioè noduli benigni, ndr). Comunque vanno tolti”. La chirurga aggiunge che per arrivare all’intervento con più notizie possibili è necessario eseguire una risonanza e anche un ago aspirato, che verranno programmati in tempi brevi nella struttura pubblica in cui lavora. Tempo della visita 40 minuti, costo 100 euro, ricevuta fornita senza richiesta con tanto di marca da bollo!

La signora è un po’ più sollevata, ma non ancora serena. Seguono i citati esami che confermano la “non malignità” dei due nodulini. L’intervento non è più urgente e slitta di qualche settimana, poi viene effettuato con degenza di 24 ore in una struttura (pubblica, va ribadito) con comfort alberghiero di ottimo livello. La volitiva chirurga si sbilancia: “Al 99’9% sono fibroadenomi, ma per scrupolo aspettiamo l’esito dell’esame istologico”. Che per fortuna è negativo. L’incubo della signora 50enne è finito. Ma probabilmente non sarebbe mai dovuto cominciare.
mercoledì 22 aprile 2009


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1 commento:

REDAZIONE ViverECOlogicO ha detto...

Bello e ben fatto anche il tuo blog.. Continua a visitarci!
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