NON ESISTONO RAZZISTI INTELLIGENTI

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Guarda un po' le coincidenze. Nello stesso periodo in cui si dà il via al vertice Onu sul razzismo (al quale Italia e Usa non parteciperanno) nel nostro Bel(?)Paese ci troviamo a discutere di razzismo negli stadi. Sai che novità.

“Non esistono negri italiani”. Questo è solo uno dei cori rifilati dai tifosi (?) della Juventus all'interista Balotelli. Balotelli non sarà certo il giocatore più simpatico sulla faccia della Terra, ma se uno ti sta sui maroni (non si offenda il ministro per carità) ci sta indipendentemente dal colore della sua pelle. Anche perché non si capisce il motivo per cui un giocatore di colore non potrebbe giocare nella nostra nazionale. Il passaporto italiano ce l'ha, parla milanese, e poi tutto questo casino non si è sentito per Camoranesi o per l'ipotesi Amauri. Il problema è che gli stadi sono divenuti ricettacoli di gruppo estremisti (ci sono pure quelli di sinistra, non vi preoccupate) che di fatto tengono sotto scacco le società, che in fin dei conti non fanno più di tanto per arginarli, o peggio ancora delle intere città. Basti ricordare Catania e Roma.

Sulla sensibilità di un calcio che non si ferma nemmeno di fronte a 300 vittime del terremoto in Abruzzo c'è ben poco da dire, solo che stavolta è arrivata la decisione di far giocare la Juventus a porte chiuse. Una risposta, flebile, a quello che anche Gianni Mura chiedeva, ovvero il coraggio di punire.

Ciò non toglie che il lavoro deve essere fatto anche dalle stesse società. La Juventus (e da tifoso bianconero duole dirlo) potrà anche aver presentato delle scuse ufficiali a Balotelli ma nessuno dei giocatori, né dei dirigenti torinesi si è sentito in dovere di voltarsi verso quei pirla e dirgli di farla finita. Probabilmente non sarebbe servito a molto, ma almeno una parvenza di decenza ogni tanto non guasterebbe.

lunedì 20 aprile 2009


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