E LI CHIAMANO TERRORISTI

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La Storia è veramente buffa. Certe volte sembra quasi divertirsi nel prenderci in giro, nello sfornare coincidenze (molto spesso amare) che fanno pensare.

Così, partendo da questo punto ecco che appare “normale” che nel giorno in cui si festeggiano i 50 anni dalla nascita del simbolo della Pace, ci si ritrovi a leggere di un piccolo paese, il Tibet, che ad un tratto dice “basta” alla dominazione cinese e decide di esprimere il suo disappunto.

Ed ancor più sconcertate è il fatto che governo cinese cerchi di mettere a tacere una repressione le cui immagini stanno facendo il giro del mondo nonostante i tentativi maldestri di censura. Almeno nel resto del pianeta immagini e resoconti continuano ad arrivare anche se gli ultimi giornalisti sono stati “gentilmente” fatti sloggiare.

Tutto ciò di fronte agli occhi della politica internazionale che fino a questo momento si è tanto “sgomenta” e “sconcertata” senza però fare un cavolo di niente salvo gli Stati Uniti che hanno assicurato che il presidente George Bush andrà alle Olimpiadi di Pechino. Meno male: eravamo preoccupati... Finalmente qualcuno che dà le giuste priorità.

Intanto a Lhasa, e non solo, si continua a picchiare i civili, i monaci (ma come c....o di fa a prendere a manganellate un monaco disarmato?), donne, anziani ecc... perpetrando una dittatura (perché questo è, e i modi lo confermano) senza attenuanti.

Vergogna.



sabato 22 marzo 2008


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