QUEL 23 MAGGIO MORIVA GIOVANNI FALCONE

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Quel 23 maggio faceva caldo, per lo meno a Civitavecchia.


Quel 23 maggio avevo dieci anni. Certi concetti, certe parole, certe scene erano per me poco meno di un grande, confuso e opaco universo incomprensibile.


Quel 23 maggio ero a casa. Tutta la mia famiglia era a casa.


Quel 23 maggio entrai in cucina e vidi mio padre inchiodato di fronte alla televisione. Da quella scatola uscivano urla, sirene, auto accartocciate come una lattina di Coca Cola vuota. E una strada che c’era. Al suo posto solo cumuli: di terra, di lamiere.


Quel 23 maggio mio padre disse: “Cazzo, hanno ammazzato Falcone”. E il mondo vero mi batté sulla spalla e mi disse “benvenuto”.


Quel 23 maggio 1992 la Mafia si prese la vita di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, e dei tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro.


Quel 23 maggio non lo dimenticherò più.

venerdì 23 maggio 2008


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Purtroppo l'hanno dimenticato in tanti.