Il cielo è marrone sopra Johannesburg

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SLOVACCHIA - ITALIA 3-2

"Io ci vorrei parlare a quattr'occhi con Lippi. Dico sul serio. Perché mi piacerebbe capire cosa avesse in questi mesi per la testa". A questo pensi mentre un treno ti riporta a casa da Roma dove hai dovuto assistere ad una delle figure peggiori della storia della nazionale azzurra. Ultimi in un girone ridicolo. E il primo che dice che il girone era complicato, giuro lo querelo. E tu hai subìto un esame all'università di mattina e c'è Alice che ne ha uno messo vergognosamente a ridosso della partita. E ti attrezzi sequestrando il cellulare della tua ragazza che ha la radio. E ascolti. Inni, formazioni. Formazioni... Tu chiamale, se vuoi, formazioni... E sei nella metro tra un crishhs e un frusshhhshshs che non ti fanno capire molto.

Attenzione frishshshshshshsshshsh gol frisshshshshshshsh 'Acchia.... frishhhhshshshshshs uno a zero ....

E ti si gela il sangue e ti scappa un'imprecazione. "Damiano che è successo?" dice Alice. "Porc..ç°§$%£ ha segnato la Slovacchia". E c'è una metro intera che si gira perché non ci crede con una che ti fa "Ma davero ha segnato 'a Slovakkia? Ma che stai fori?" No. E' tutto vero.

Arrivi a Termini con la cacchio di radio che torna ad essere senza crish e frish. Trovi pure un televisore. Ma la Slovacchia fa 2-0 e ti scopri a pronunciare le stesse parolacce di uno che non hai mai visto. Un coro in perfetta sincronia. Poi pali,, gol sulla riga, Pirlo, Quagliarella (ma quando cazzo lo metti a Quagliarella!? Strilla uno). E Di Natale che ride, forse riso isterico ma ride e non dovrebbe ridere perché hai il dieci sulle spalle. Capito? Il dieci e non dovresti averlo perché non lo meriti.

E noi meritiamo di tornarcene a casa.
venerdì 25 giugno 2010


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